quando-e-pronta-sceneggiatura

Una delle qualità più sottovalutate in uno sceneggiatore è quella di saper capire quando smettere di scrivere. Non la prima bozza. Non la seconda bozza. Non la bozza che stai finalmente tirando fuori per il primo giro di concorsi, e nemmeno quella che sta girando tra i conoscenti per avere un feedback.

La sceneggiatura definitiva. Quello che non toccherai più a meno che non si trovi tra le mani di un manipolo di addetti ai lavori ad Hollywood che ti chiederanno di riscriverla o di apportare alcune modifiche.

Molti sceneggiatori non sanno riconoscere il momento in cui bisogna fermarsi. Troppo spesso puntano tutto su una carta sola. Rimangono infatuati delle loro storie e non sanno guardarsi indietro per capire che ci vuole molto più di una bella sceneggiatura per diventare uno scrittore di successo.

Specialmente di questi tempi, una buona sceneggiatura non è tutto. Ma come capire quando la sceneggiatura è pronta o se ha bisogno di un ulteriore revisione?

Ecco consigli pratici per capire se sia il caso di fermarsi oppure no +1 falso mito che tutti gli sceneggiatori dovrebbero evitare.

1 – Datti una scadenza. E rispettala.

Pensaci. Gli scrittori di professione possono permettersi di avere un tempo illimitato per scrivere la sceneggiatura? No. Se vogliono essere pagati devono attenersi alle scadenze. Un contratto medio ad Hollywood prevede che la prima bozza venga terminata intorno alle 10 settimane. Dopo le quali gli studios e le compagnie di produzione possono decidere se rescindere il contratto o se proseguire. Se decidono di proseguire generalmente vengono assegnate un altro paio di settimane per una seconda bozza. In alcuni casi una terza, e poi qualche giorno ancora per una lucidata finale.
I contratti sono di diverso tipo, ma questo è quello a cui deve abituarsi uno scrittore di professione.

Abituati a scadenze serrate di 10 settimane per finire una prima bozza e poi forse altre tre settimane per arrivare a quella finale.

2 – chiudi la sceneggiatura in un cassetto per un mese

Quando sei arrivato alla fine della sceneggiatura, falla sparire. Non guardarla, non ci pensare, non parlarne, non girarla a nessuno. Vai fuori e festeggia. Prenditi una piccola vacanza della scrittura. Non preparare un piano marketing, non scrivere sinossi e nemmeno cominciane un’altra. Hai passato X tempo a scriverla e adesso ogni neurone adibito all’immaginazione che avevi a disposizione è stato consumato. Ciò ti permetterà di essere più obiettivo possibile con la tua scrittura, il che rappresenta l’ostacolo più difficile per ogni sceneggiatore, e sarai in grado di assumere il giusto distacco.

Quando riaprirai il cassetto per leggere la tua sceneggiatura, sarai in grado di vederne ogni pecca, non importa se piccola o grande. Gli errori ti sembreranno più evidenti e più facile da sistemare. Solo così potrai arrivare alla bozza finale tanto agognata.

3 – leggi la tua sceneggiatura dell’inizio alla fine

Dopo esserti preso quel famoso mese di pausa, lo step successivo è quello di leggere la tua sceneggiatura dall’inizio alla fine.

Niente editing, niente correzioni ortografiche, niente revisione.

Rileggi dall’inizio alla fine. Questo processo ti permetterà di fare esperienza della tua sceneggiatura come lettore. Se non funziona, se il ritmo non va, se il tono l’atmosfera ti risultano confusi, se i personaggi sono inconsistenti e la storia non è una bomba emozionale, beh in questo caso saprai che non è ancora pronta. (Torna al punto 1)

4 – scrivi una versione finale

Finalmente è l’ora della versione definitiva. Che è l’equivalente di un ristorante cinque stelle che sfilletta la carne dal grasso e adorna il piatto in modo meraviglioso prima di mandarlo fuori al cliente.
Per ogni scena, ogni riga di descrizione e ogni dialogo chiediti “questo ha veramente bisogno di esserci?”

Sii un perfezionista. Sii il più ossessivo-compulsivo che puoi. Stai attento nel tagliare, tagliare, tagliare tutto ciò che puoi. Non si tratta di uccidere le tue creature. Quello l’hai già fatto nelle versioni precedenti. Qui si tratta di presentare la tua sceneggiatura e di renderla il più piacevole possibile all’occhio e alla mente. … Taglia, e quando non puoi più tagliare vuol dire che è pronta.

5 – Ci siamo

Lo step finale. Ti guardi allo specchio e ti dici, “Ci siamo, è pronta.”

Un luogo comune da evitare

Troppi sceneggiatori in erba fanno affidamento sui feedback di familiari, amici e parenti. La nozione che uno sceneggiatore debba ricevere dei feedback necessariamente è errata e fuorviante. Si, i feedback possono aiutare. Può essere utile avere un altro paio di occhi puntati sul progetto.

Ogni feedback però è un’opinione soggettiva e se voi continuate a cercare l’opinione di persone diverse non ci sarà mai possibilità di arrivare ad un consenso finale univoco. Questa è una delle cause che spesso portano ai processi di scrittura infiniti.

Individuate una persona in cui riporre la vostra stima. Dopodiché assumete la prospettiva di un produttore, se ci riuscite. Il resto dipende da voi.

 
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